L'eBook illustra l’ambito applicativo della nuova norma tecnica CEI EN 60079-10-1:2016 relativa alla classificazione dei luoghi a rischio esplosione e, attraverso esempi applicativi tratti dalla realtà del tessuto produttivo italiano, la concreta applicazione degli strumenti forniti dalla norma tecnica.
La precedente norma relativa alla classificazione delle zone a rischio di esplosione (CEI EN 60079-10-1:2010) non era uno strumento sufficiente.
Non a caso vari stati appartenenti all’UE emanarono, in relazione a tale norma, linee guida di applicazione che fornivano regole e dettagli specifici per le classificazioni nazionali (in Italia ne vennero elaborate quattro edizioni).
Per superare le criticità è stata pubblicata la norma tecnica CEI EN 60079-10-1:2016. E' la prima norma IEC 79-10 che si “autosostiene”; in essa sono presenti sia le equazioni di emissione relative ad alcuni scenari di rischio, sia nomogrammi che consentono di determinare l’eventuale tipo di zona a rischio di esplosione sia, per finire, nomogrammi che permettono la stima della dispersione e quindi dell’estensione della zona.
Insomma, è uno standard immediatamente applicabile una volta che si abbiano le equazioni di emissione afferenti ad ogni scenario e reperibili ampiamente in letteratura tecnica e si sta rivelando molto utile, soprattutto per alcuni specifici scenari di rilascio tipicamente presenti in molte filiere industriali italiane.
Benché le linee guida applicative dell’edizione del 2010 (CEI 31-35:2012 e CEI 31-35/A:2012) siano state abrogate a partire dal 14 ottobre, i contenuti tecnici di tali guide rappresentano un utile riferimento per le metodologie scientifiche in esse contenute, relativamente alle parti non in contrasto con la nuova edizione della Norma CEI EN 60079-10-1:2016.
L'eBook completa, sull’argomento specifico della classificazione delle zone a rischio esplosione, il manuale edito da IPSOA Wolters Kluwer nel 2017
Rischio Atmosfere esplosive ATEX, di Marzio Marigo.
Indice
1. CEI EN 60079-10-1:2016, GLI ASPETTI INNOVATIVI DEL NUOVO STANDARD DI CLASSIFICAZIONE
1.1 Campo di applicazione
1.1.1 Malfunzionamento raro e guasto catastrofico
1.1.2 Gas a bassa pressione
1.2 I limiti inferiore e superiore di infiammabilità
1.3 Manutenzione
1.4 Sistemi di controllo e sicurezza funzionale
1.4.1 Approfondimento: i sistemi di controllo dell’esplodibilità
1.5 Le zone Non Estese (NE)
1.6 Le competenze professionali
2. LA CLASSIFICAZIONE DELLE ZONE A RISCHIO DI ESPLOSIONE
2.1 Metodologia semplificata e/o utilizzo di codici industriali e norme nazionali
2.2 Metodologia con sorgenti di emissione
2.2.1 Rilascio/emissione e dispersione
2.2.2 Le sorgenti di emissione
2.2.3 Il grado di diluizione
2.2.4 Determinazione della distanza pericolosa Classificare le zone a rischio di esplosione con la norma CEI EN 60079-10-1:2016 2 © Wolters Kluwer Italia
2.3 Nebbie e spray
2.4 La posizione del BSI britannico sulla norma EN 60079-10-1:2015
3. ESEMPI APPLICATIVI
3.1 Rilascio di gas infiammabile in ambiente aperto
3.1.1 Caratteristiche del rilascio
3.1.2 Caratteristiche dell’ambiente
3.1.3 Tipologia della zona classificata
3.1.4 Ampiezza della zona classificata
3.1.5 Verifica dei risultati con il modello abrogato CEI 31-35
3.1.6 Verifica dei risultati con il modello TNO-Effects
3.2 Rilascio di liquido infiammabile in ambiente aperto
3.2.1 Caratteristiche del rilascio
3.2.2 Caratteristiche dell’ambiente
3.2.3 Tipologia della zona classificata
3.2.4 Ampiezza della zona classificata
3.2.5 Verifica dei risultati con il modello abrogato CEI 31-35
3.2.6 Verifica dei risultati con il modello TNO-Effects
3.3 Rilascio di gas e/o vapori infiammabili in ambiente chiuso
3.4 Quali sono per parti della CEI 31-35:2012 non in contrasto con la CEI EN 60079-10-1:2016?
4. BIBLIOGRAFIA